L’autonomia: il muscolo che allena l’autostima dei nostri figli.
- Giada Vettorato

- 5 ott
- Tempo di lettura: 4 min
Scopri come aiutare i tuoi figli a costruirla, un passo alla volta.
Quando in nostri figli si bloccano davanti a una scelta o a una sfida che ci sembra semplice: un compito, un esame, una decisione... è naturale da genitori sentirsi preoccupati.
“Perché non ci riesce? È così intelligente, l'abbiamo sempre incoraggiatə!”
Eppure, dietro a quelle paure può nascondersi qualcosa di più profondo: un muscolo dell’autonomia poco allenato. Proprio quel muscolo che serve per costruire la fiducia in sé.

Perché l’autonomia è così importante
A volte confondiamo l'autonomia come un favore che concediamo ai nostri figli, ma non è così. L'autonomia è un bisogno evolutivo. Serve per imparare a decidere, affrontare ostacoli, cadere e rialzarsi. È così che nasce l’autostima: non dai complimenti, ma dall’esperienza diretta.
Possiamo immaginarla come un muscolo invisibile che si rinforza ogni volta che i ragazzi:
provano a fare qualcosa da soli,
gestiscono un piccolo errore,
affrontano un imprevisto,
trovano una soluzione autonoma.
Quando invece anticipiamo i loro bisogni, proteggendoli da ogni fatica, quel muscolo resta debole.
E alla prima vera prova — un test, una scelta, una delusione — la mente si blocca.
I segnali di un’autonomia poco allenata
Ecco alcuni comportamenti che possono farci intuire che c'è un problema di autostima:
chiede spesso conferme prima di ogni decisione (“Secondo te va bene se…?”);
evita situazioni nuove o sfide anche piccole;
teme di sbagliare o si arrende facilmente;
preferisce non scegliere pur di non rischiare di deludere qualcuno;
attribuisce i propri successi o fallimenti sempre a fattori esterni (“È andata bene perché mi hanno aiutato”).
Questi segnali non indicano mancanza di valore, ma una carenza di esperienza nel fare da sé. La buona notizia è che l’autonomia si può allenare, a ogni età.
Come allenare l’autonomia passo dopo passo
Non serve rivoluzionare la vita familiare. Bastano piccoli gesti quotidiani, fatti con intenzione. Ecco alcune strategie pratiche che puoi mettere in atto:
1. Dai fiducia prima del risultato
Evita di intervenire subito quando sbaglia. Dimostra che credi nella sua capacità di trovare soluzioni.
“Prova a pensarci un attimo, vediamo come lo risolveresti tu.”
2. Trasforma l’errore in un alleato
Non correre a “salvarlə” dal fallimento. Insegna a guardare l’errore come parte del processo di crescita.
“Cosa hai imparato da quello che è andato storto?”
3. Lascia che scelga (anche se non come faresti tu)
Dalle scelte più semplici (vestiti, percorso per andare a scuola) fino alle più grandi, offri occasioni per decidere in autonomia.
“Sei tu a scegliere, io ti aiuto a valutare le opzioni.”
4. Modella il tuo rapporto con l’errore
I figli imparano soprattutto osservandoci. Se ti vedono reagire con calma ai tuoi errori, impareranno a fare lo stesso.
5. Riconosci lo sforzo, non solo il successo
Concentrati sul processo, non sul risultato.
“Mi è piaciuto come ci hai provato, anche se non è andata come volevi.”
Cosa evitare
Nel tentativo di aiutare, possiamo senza accorgercene togliere fiducia.
Ecco alcune abitudini da osservare:
dare soluzioni invece di fare domande;
controllare ogni passaggio del loro percorso;
intervenire nei conflitti al posto loro;
usare frasi come “Lascia stare, ci penso io”;
prevenire ogni difficoltà per paura che soffrano.
Ogni volta che lo facciamo, comunichiamo implicitamente:
“Da solə non ce la fai.”
Con il tempo, questo messaggio si radica e indebolisce la fiducia in sé.
Frasi che aiutano l’autonomia
“So che puoi farcela, anche se adesso è difficile.”
“Puoi chiedere aiuto, ma la decisione resta tua.”
“Non devi essere perfetto, devi solo provarci.”
“Sbagliare non è un problema, serve a capire come fare meglio.”
“Mi fido di te, e sono qui se hai bisogno.”
Perché funziona
Allenare l’autonomia:
rinforza la fiducia in sé e riduce la paura di sbagliare;
trasforma l’errore in occasione di crescita;
riduce i conflitti e aumenta la collaborazione;
aiuta i ragazzi a sentirsi protagonisti della propria vita;
prepara all’età adulta più di qualsiasi successo immediato.
Un piccolo passo alla volta
Come ogni muscolo, anche quello dell’autonomia si sviluppa con la pratica. Non serve correre. Basta un piccolo passo ogni giorno.
Puoi iniziare oggi, chiedendoti:
“Quanto mi mettono in crisi gli errori — i miei e quelli dei miei figli?”
Scrivi liberamente ciò che emerge, senza giudicarti.Ricorda: la consapevolezza nasce dalla gentilezza verso te stesso.
Allenare l’autonomia non significa lasciare soli i figli, ma restare presenti a una distanza che li renda forti. Abbastanza vicini da offrire sicurezza, abbastanza lontani da permettere di esplorare.
È in questo equilibrio che nasce la vera autostima: quella che non dipende dai voti o dai complimenti, ma dall’esperienza di potercela fare.
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👉 Deci, E. L., & Ryan, R. M. (2000). Self-Determination Theory and the facilitation of intrinsic motivation, social development, and well-being. American Psychologist.
👉 Gershoff, E. T., & Grogan-Kaylor, A. (2016). Spanking and child outcomes: Old controversies and new meta-analyses. Journal of Family Psychology.
👉 Siegel, D. J., & Bryson, T. P. (2012). La mente del bambino. Come favorire lo sviluppo del cervello in crescita. Raffaello Cortina.
👉 Juul, J. (2008). Il bambino è competente. Feltrinelli.
👉 Rosenberg, M. B. (2015). Le parole sono finestre (oppure muri). Introduzione alla comunicazione nonviolenta. Esserci Edizioni.
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